Lavoro
nero in Bassa Sabina
Paolo Di Lorenzo
Mazzata della Direzione provinciale del lavoro su imprenditori,
negozianti ed enti pubblici disinvolti nell'assumere irregolarmente.
Un capitolo a parte anche per i clandestini usati come manovalanza.
Nel 2007 gli uffici del dottor Diana, direttore provinciale del lavoro,
hanno scovato circa mille irregolarità su 1.
558 ispezioni. Le violazioni
amministrative erano state 874, 186 le ipotesi di reato. Nel 2008 questi
parametri sono diminuiti oppure aumentati a macchia di leopardo.
In particolare le imprese irregolari, tra quelle visitate, si sono concentrate
nell'edilizia, nell'artigianato e nelle cosiddette piccole imprese e
sono passate dal 29% del 2004 al 61% del 2005, al 73% del 2006, al 60%
del 2007, al 55% del 2008. Le ispezioni sono state 1.270 e 595 le imprese
scovate con irregolarità. Anche nell'ultimo anno gli ispettori
reatini, assieme ai carabinieri, hanno operato parecchio sulla Sabina
Tiberina (Fiano, Torrita, Ponzano Romano,
Filacciano, Nazzano) che nasconde molte imprese che utilizzano lavoratori
a nero.
«A sottolineare l'importanza dei dati - ha osservato Diana - va
anche detto che i nostri Uffici hanno perfezionato i loro interventi
e ci si muove con molta determinazione e coraggio. Certo la competenza
su alcuni comuni romani ha fatto crescere il numero delle irregolarità
perché in paesi come Fiano o Torrita
Tiberina, estrema provincia romana, la situazione è più
complessa».
I settori più a rischio sono risultati, come accennato, quelli
dell'edilizia, dell'artigianato, dell'agricoltura e alcuni rami dei
servizi. La Bassa Sabina è l'area geografica con il maggior numero
di violazioni e le imprese romane che prendono appalti in provincia
di Rieti sono quelle che assumono, più di altre, extracomunitari
non regolari.
«Rieti-città resta invece più al riparo dal lavoro
nero - ha aggiunto Diana - Sappiamo meglio in quali settori concentrare
le nostre ispezioni e come aggirare le furbizie di alcuni datori di
lavoro. Nelle nostre uscite lavoriamo sempre con spirito di collaborazione
e ci sentiamo con Inps, Enpals, carabinieri, Corpo forestale dello Stato
e guardia di finanza. In alcuni casi i lavoratori sfruttati ci chiamano,
in altri interveniamo noi studiando i territori e le aziende».
Crescono anche le vertenze nei posti di lavoro. Rilevante il dato sui
lavoratori extracomunitari che, rispetto allo scorso anno, è
aumentato di oltre il 50%. Sotto osservazione il mercato delle badanti,
quello dei muratori e quello delle imprese boschive e dell'agricoltura
in generale.