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Dillo al Messaggero/ Pedaggio sulla A1: «Noi pendolari paghiamo il doppio»

di Nino Cirillo
ROMA (8 gennaio) - Qui ci vorrebbe uno studioso del calcolo delle probabilità oppure un filosofo appassionato del concetto di Casualità, un esperto delle sliding doors della vita. Per dirimere la questione, invece, abbiamo in pugno solo la ricevuta di un pedaggio austostradale: Ponzano Soratte-Fiano Romano, 19 chilometri, due euro e dieci.

La notizia sta nel fatto che il povero automobilista sborsa per questo tratto la bellezza di 0,11 euro a chilometro, praticamente il doppio di quello che si paga sul resto dell’Autosole. Orvieto-Attigliano, tanto per fare un esempio vicino, costa 0,056 euro a chilometro e Valmontone-Anagni poco di più, 0,058 euro.

Per combattere quest’ “ingiustizia”, segnalata a Dillo al Messaggero, un impiegato di Stimigliano, Davide Cutugno, 35 anni, ha addirittura fondato un comitato, il Comitato Spontaneo Cittadino della Bassa Sabina e ha raccolto mille firme «che tengo nel cassetto perché nessuno le vuole». L’ultima lettera l’ha scritta prima di Natale al presidente della Regione Marrazzo e attende risposta.

Una sfida quasi la disperata la sua, perché la Società Autostrade, che di filosofia se ne intende, ha fatto scendere in campo, appunto, la Statistica e il Caso. Sostiene, cioè, che uscendo dal casello di Fiano Romano - che poi è anche quello di Roma Nord - si ha la possibilità, sfruttata in realtà dalla stragrande maggioranza degli automobilisti, di raggiungere attraverso altri 23 chilometri di autostrada il Grande Raccordo Anulare e il centro della città.

Una possibilità - e qui entriamo nel campo delle sliding doors, dei casi della vita - che ben poco interessa ovviamente ai seguaci di Cutugno, alle centinaia, alle migliaia di pendolari della Bassa Sabina, di Stimigliano stessa, di Sant’Oreste, di Ponzano, Collevecchio, Cantalupo e chi più ne ha più ne metta. Gente che per far spesa, per andare al lavoro o anche per raggiungere la prima multisala sostiene di aver solo e semplicemente bisogno di raggiungere Fiano Romano. Stop.

Le Autostrade riconoscono che il loro, generalmente, è un «sistema di esazione chiuso», rigidamente legato alla percorrenza da casello a casello, ma aggiungono che nel caso di Roma Nord - come in quelli di Napoli e Milano, tanto per far capire a Cutugno che non è solo - sono state costrette a inventarsi un «sistema di esazione aperto» L’unico sistema che permette alla Società di coprire i costi di manutenzione di tratti apparentemente liberi dal pedaggio.

Il centro del pasticcio è l’unificazione del casello di Roma Nord con quello di Fiano, che obbliga anche chi ha esigenze diverse a pagare lo stesso pedaggio. Per questo Cutugno invoca «un’uscita dedicata, come c’era 25 anni fa». La Società Autostrade, nel marzo scorso, metteva nero su bianco bocciando la sua proposta: «...l’assetto viario e insediativo determinatosi a Fiano nonché la configurazione attuale dell’area adiacente allo svincolo... non consentono di distinguere i flussi di traffico nel senso da lei suggerito senza effettuare interventi infrastrutturali particolarmente onerosi». Della serie: arrangiatevi.

Ma la Bassa Sabina non ci sta. Cutugno e i suoi ricordano che degli «interventi strutturali» vennero effettuati otto anni fa: «Come mai non si pensò allora a questo problema?».

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