Dillo al Messaggero/ Pedaggio sulla A1: «Noi pendolari paghiamo il doppio» di Nino Cirillo La notizia sta nel fatto che il povero automobilista sborsa per questo tratto la bellezza di 0,11 euro a chilometro, praticamente il doppio di quello che si paga sul resto dell’Autosole. Orvieto-Attigliano, tanto per fare un esempio vicino, costa 0,056 euro a chilometro e Valmontone-Anagni poco di più, 0,058 euro. Per combattere quest’ “ingiustizia”, segnalata a Dillo al Messaggero, un impiegato di Stimigliano, Davide Cutugno, 35 anni, ha addirittura fondato un comitato, il Comitato Spontaneo Cittadino della Bassa Sabina e ha raccolto mille firme «che tengo nel cassetto perché nessuno le vuole». L’ultima lettera l’ha scritta prima di Natale al presidente della Regione Marrazzo e attende risposta. Una sfida quasi la disperata la sua, perché la Società Autostrade, che di filosofia se ne intende, ha fatto scendere in campo, appunto, la Statistica e il Caso. Sostiene, cioè, che uscendo dal casello di Fiano Romano - che poi è anche quello di Roma Nord - si ha la possibilità, sfruttata in realtà dalla stragrande maggioranza degli automobilisti, di raggiungere attraverso altri 23 chilometri di autostrada il Grande Raccordo Anulare e il centro della città. Una possibilità - e qui entriamo nel campo delle sliding doors, dei casi della vita - che ben poco interessa ovviamente ai seguaci di Cutugno, alle centinaia, alle migliaia di pendolari della Bassa Sabina, di Stimigliano stessa, di Sant’Oreste, di Ponzano, Collevecchio, Cantalupo e chi più ne ha più ne metta. Gente che per far spesa, per andare al lavoro o anche per raggiungere la prima multisala sostiene di aver solo e semplicemente bisogno di raggiungere Fiano Romano. Stop. Le Autostrade riconoscono che il loro, generalmente, è un «sistema di esazione chiuso», rigidamente legato alla percorrenza da casello a casello, ma aggiungono che nel caso di Roma Nord - come in quelli di Napoli e Milano, tanto per far capire a Cutugno che non è solo - sono state costrette a inventarsi un «sistema di esazione aperto» L’unico sistema che permette alla Società di coprire i costi di manutenzione di tratti apparentemente liberi dal pedaggio. Il centro del pasticcio è l’unificazione del casello di Roma Nord con quello di Fiano, che obbliga anche chi ha esigenze diverse a pagare lo stesso pedaggio. Per questo Cutugno invoca «un’uscita dedicata, come c’era 25 anni fa». La Società Autostrade, nel marzo scorso, metteva nero su bianco bocciando la sua proposta: «...l’assetto viario e insediativo determinatosi a Fiano nonché la configurazione attuale dell’area adiacente allo svincolo... non consentono di distinguere i flussi di traffico nel senso da lei suggerito senza effettuare interventi infrastrutturali particolarmente onerosi». Della serie: arrangiatevi. Ma la Bassa Sabina non ci sta. Cutugno e i suoi ricordano che degli «interventi strutturali» vennero effettuati otto anni fa: «Come mai non si pensò allora a questo problema?». |
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