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Rom - Appello del prefetto di Roma, ma nessuno li vuole

Nei giorni scorsi il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, in qualità di commissario per l’emergenza nomadi del Lazio, ha inviato una lettera a tutti i sindaci e ai presidenti delle province della regione, con una richiesta: segnalare la propria disponibilità ad accogliere insediamenti temporanei di nomadi sul proprio territorio. Finora la reazione è stata un coro di no. A parte l'ostilità ad ospitare campi rom manifestata da mesi dai comuni dell'hinterland romano - come, per esempio, Aprilia -, hanno già espresso il loro fermo dissenso 11 cittadine e paesi della provincia di Roma (Anguillara, Bracciano, Castelnuovo di Porto, Civitella San Paolo, Fiano di Roma, Morlupo, Rignano Flaminio, Sacrofano, Sant'Oreste, Torrita Tiberina e Trevignano) e 5 della provincia di Frosinone (oltre al capoluogo, Cassino, Ceccano, Monte San Giovanni Campano e Pontecorvo).

Il presidente della provincia di Frosinone, Francesco Scalia, ha elegantemente restituito la lettera al mittente. «Non è una questione di competenza della Provincia - ha spiegato -, ma dei comuni, a cui spetta il compito di decidere in merito». Ma, benché monsignor Lorenzo Loppa, vescovo della diocesi di Anagni-Alatri, abbia incoraggiato i sindaci ad «aprire i cuori per andare incontro a chi ne ha bisogno», biasimando i «troppi rifiuti», non si segnalano ripensamenti. Il sindaco di Frosinone, Michele Marini, dice di non avere scelta: «A Frosinone non abbiamo spazi idonei per ospitare campi nomadi - ha dichiarato a Il Messaggero -. Anzi, la superficie territoriale disponibile è talmente ristretta che in alcuni casi, come Alatri e Ceccano, i confini comunali ricadono praticamente in zone urbane della nostra città».

Unica voce fuori dal coro, quella del primo cittadino di Ferentino Piergianni Fiorletta. «Abbiamo già moltissimi problemi e si fa fatica a gestirli tutti, ma con l’impegno e la buona volontà si può trovare soluzione a tutto - ha detto -. Ferentino si da sempre distinta come una città solidale, sempre pronta a tendere la mano. Pertanto, la questione dei campi nomadi sarà presto portata all’attenzione della maggioranza comunale: la prenderemo seriamente in considerazione e ne discuteremo insieme per poi giungere a una conclusione. Vedremo».

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