Non ci sono colpevoli per l’esplosione di una cisterna di carburante avvenuta il 5 dicembre 2018, all’interno di una stazione di servizio lungo la via Salaria, tra Roma e Rieti, in prossimità della frazione di Borgo Quinzio, durante le operazioni di scarico di carburante da un’autobotte al serbatoio interrato dell’impianto, costata la vita a un vigile del fuoco, Stefano Colasanti, e a un automobilista di passaggio, Andrea Maggi, investiti dall’onda d’urto e dalle fiamme sprigionate dall’incendio che raggiunsero abitazioni lontane oltre cento metri dal luogo dell’incidente. Una tragedia che registrò anche ventitré feriti, tra i quali alcuni pompieri giunti sul posto dai distaccamenti di Poggio Mirteto e Montelibretti, e infermieri del 118. La procura di Rieti, che aveva aperto un fascicolo per accertare cause e responsabilità della tragedia, indagando tre persone con le ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni gravi colpose, ha chiesto infatti al gip del tribunale di archiviare il procedimento con una motivazione che, se accolta, potrebbe lasciare senza giustizia due vittime innocenti.
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