STORIA
DI MARA
Questa
è la storia di Mara. La sua lettera ha aperto la conferenza stampa
di presentazione del Comitato Nazionale per il sì ai referendum
del 12/13 giugno 2005.
Mi chiamo Mara, sono nata e vivo a Roma. Oggi mi trovo qui, proprio in
questa sala insieme a voi, nascosta o forse oserei dire confusa tra la
gente, proprio come in metropolitana, al bar, all'ufficio postale. Ci
ho messo un po' a decidermi se mantenere il mio volto anonimo oppure no.
Avrei voluto venire allo scoperto, ma non posso.
Davvero
non posso farlo, credetemi mi costa, ma lo devo ai miei due figli, due
meravigliosi gemelli, un maschio ed una bambina che ora hanno già
quattro anni e frequentano la scuola materna, si chiamano Jacopo e Gioia.
Sono il frutto dell'amore tra me e mio marito. Parlo di quell'amore che
sa ascoltare, che sa fare rinunce, che sa sentire il cuore.
A ventotto anni quando eravamo appena sposati, entusiasti del nostro futuro
e già pronti ad avere dei bambini, ho scoperto di essere sterile.
Che è una cosa diversa dall'essere infertile. Menopausa precoce,
è stata la diagnosi, c'era poco da commentare. Non ci ho creduto
subito, ho impiegato tre anni. Tre lunghi anni in cui ogni giorno sentivo
che qualcosa dentro di me si stavo spegnendo, era come se mi trasformassi,
se restassi muta davanti allo specchio senza provare più neanche
il dolore.
Una sorta di maledizione si era abbattuta su di me. Mi sentivo così
in colpa che avevo chiesto a mio marito di lasciarmi. Ma non mi ha voluta
ascoltare. Mio marito mi ha aiutata a non arrendermi. Così abbiamo
deciso, ci siamo messi in lista di attesa presso tre centri italiani,
in tre città diverse. Era l'anno 2001, in Italia non c'erano leggi,
ma solo il codice dei medici e la circolare Degan. La fecondazione eterologa
si pagava nei centri privati, ma le donne donavano i propri ovociti senza
lucro. Un'attesa di quattro mesi ed un bel giorno, ricevuta la telefonata
da una città del sud, siamo partiti.
Siamo partiti di notte, abbiamo preso un treno fino a Palermo. Una notte
con la trepidazione di chi compie una vera fuga d'amore. Eravamo in lista
di attesa per la donazione di ovociti. Sono stata fortunata me ne rendo
conto, avevo 32 anni. Al primo tentativo di fecondazione assistita, quella
in vitro, ma con gli ovuli di un'altra donna, ho avuto il mio test di
gravidanza positivo e la pancia ha cominciato a crescere e con lei la
mia vita tornava...
Li ho sentiti questi due frugoletti crescere, giorno, dopo giorno per
nove mesi. Li ho allattati io e mio marito, chiuso in casa con me per
un mese intero, mi aiutava a preparare i biberon per dargli l'aggiunta
di latte. Se ci ripenso, se ripenso a quanto eravamo sconvolti e insonni...
Stremati dalla fatica e dai cambi dei pannolini, stremati proprio come
tutti i genitori del mondo. Grazie alla donazione di un'altra donna sono
riuscita a diventare mamma, anch'io come tutte le donne del mondo, combatto
con il tempo ed il tempo non mi basta mai. E come tutte le madri del mondo
porto sempre le foto dei miei bambini con me e le mostro con orgoglio.
Prima nel portafoglio, ora sul cellulare. Ed ogni volta che le mostro,
tutti mi dicono che mi assomigliano molto. La bambina soprattutto ha due
fossette sulle guance come le mie e gli occhi ridono come i miei. Già
proprio come i miei, ma vi assicuro da quando incontrano i suoi.
Due mesi fa, anche mia sorella, più giovane di me, dopo un aborto
spontaneo alla decima settimana ha scoperto di aver avuto la mia stessa
sorte. Mi avevano spiegato che questa forma di sterilità femminile
si eredita, ma non potevamo saperlo prima, né immaginare che toccasse
ad entrambe. Mia sorella è più giovane di me, ma non ha
alcuna scelta. Condannata due volte da una legge che nega la speranza.
Sono iscritta ad una delle associazioni che da sempre si impegna per avere
regole giuste, non divieti senza appello. Voglio lottare con voi fino
in fondo per cambiare questa legge cattiva. Mi trovo, infatti, come davanti
ad un muro di cemento, so che mia sorella è rimasta dall'altra
parte. Mia sorella è più giovane di me e la conosco da sempre.
La vedo soffrire e non voglio. Non sono un politico e forse la mia spiegazione
è sciocca, allora ve la ripeto. La vedo soffrire e non voglio.
E con lei soffrono tante altre sorelle e fratelli, amici, vicini di casa,
colleghe di lavoro confuse tra la gente, proprio come me, oggi, anonima
e confusa tra di voi in questa sala.
E potrei continuare a dire tante cose, a spiegare che cos'è questa
benedetta fecondazione eterologa... ma spero che abbiate capito anche
voi ora di che cosa stiamo parlando, vero? Non è una legge difficile
da spiegare questa. Mi piacerebbe guardare in faccia chi l'ha approvata,
perchè forse non l'ha capita veramente, forse, chissà. Dobbiamo
uscire dal buio di questi articoli di legge e dall'ombra di una colpa
che nessuno di noi ha commesso. Grazie.
Mara |
RAPPRESENTANZA
DI RIFONDAZIONE COMUNISTA IN CONSIGLIO COMUNALE
FATTA CHIAREZZA
C'è voluto quasi un anno per risolvere la questione della rappresentanza
del Partito della Rifondazione Comunista nel Consiglio Comunale di Fiano
Romano ma alla fine è stata fatta chiarezza.
Come si ricorderà, tale questione è iniziata con la lettera
del Segretario della Federazione del PRC di Tivoli (datata 25 giugno 2004)
con cui mi si toglieva la rappresentanza del Partito in Consiglio Comunale
"non avendo rinnovato la tessera del partito". Ed è poi
continuata con un volantino del Centro - Sinistra locale che mi invitava
"a trarre le dovute conseguenze politiche".
Già a suo tempo, ho avuto modo di ribadire come quest'atto era
una forzatura evidente, del tutto estranea al modo di agire di un Partito
come quello di Rifondazione Comunista. Una forzatura probabilmente dovuta
all'azione di alcuni che, forse infastiditi dalla mia attività
politica basata sulla trasparenza, la coerenza, il rifiuto del potere
fine a se stesso ed il colloquio/confronto con i Cittadini, hanno cercato
di "confondere le acque" e di produrre un evidente indebolimento
delle posizioni di Rifondazione in Consiglio Comunale.
Oggi però finalmente è stata detta l’ultima parola
sulla questione: in data 11 maggio 2005 infatti gli organismi nazionali
preposti del Partito della Rifondazione Comunista, interrogati dal sottoscritto,
hanno sancito la mia piena rappresentanza del PRC nel Consiglio Comunale
di Fiano Romano.
E ora sono altri che dovrebbero trarre le dovute conseguenze politiche
di fronte al fallimento di questo tentativo di delegittimazione.
Nel ringraziare sia tutti quelli che mi hanno sostenuto, sia sopratutto
quelle Compagne e quei Compagni che in questo periodo mi hanno aiutato
a portare avanti le tante battaglie politico - amministrative, non posso
che confermare e ribadire il massimo impegno per cercare di cambiare veramente
la politica a Fiano.
Rocco Casilli
(consigliere comunale PRC)
Nella
seduta del Consiglio Comunale del 13 maggio scorso è stato approvato
un ordine del giorno presentato dal Prc che vieta la vendita dei prodotti
della Coca Cola Company in tutti i locali dell'Amministrazione Comunale
ed invita a promuovere iniziative per discutere della grave situazione
lavorativa e sindacale dei dipendenti della Coca Cola Company in Colombia
ed in altre parti del mondo.
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